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Busta paga aggiornata militari italiani con aumenti e arretrati contratto

Busta paga militari 2025: aumenti, arretrati contratto e indennità

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Stipendio militari 2025: quanto guadagnano davvero tra base, indennità e parametri

Nel 2025, parlare di stipendi dei militari italiani significa affrontare un sistema retributivo complesso, fatto di voci fisse, indennità, trattamenti accessori e una costante attesa per il rinnovo del contratto.

Con la pubblicazione del D.P.R. 24 marzo 2025, n. 52 per il personale delle Forze Armate e del D.P.R. 24 marzo 2025, n. 53 per il personale delle forze di polizia, che hanno recepito gli accordi economici per il triennio 2022–2024, la retribuzione del personale militare è stata ritoccata verso l’alto, quindi cambierà la busta paga dei militari nel 2025. Tuttavia, gli aumenti riconosciuti non colmano il divario con le medie retributive europee né compensano del tutto l’inflazione accumulata nel triennio. Ma quanto guadagna davvero un militare oggi? E cosa cambia tra un volontario in ferma prefissata, un sottufficiale e un ufficiale?

Come funziona lo stipendio di un militare italiano

Lo stipendio dei militari si compone principalmente di due grandi blocchi:

  • Retribuzione fissa: è la parte uguale per tutti i militari dello stesso grado (parametro stipendiale) e anzianità.
  • Retribuzione accessoria: varia a seconda del ruolo, delle funzioni svolte, delle sedi e delle missioni operative.

Nel 2025, con il rinnovo contrattuale, la retribuzione mensile netta, quindi la busta paga dei militari ha registrato un aumento medio di circa 110 euro. Tuttavia, l’importo effettivo può variare sensibilmente anche tra pari grado, in base a parametri individuali come l’anzianità, le indennità percepite e le specifiche condizioni di impiego derivate proprio da alcune indennità introdotte con il rinnovo del contratto.

Le voci della retribuzione fissa

La parte fissa dello stipendio in busta paga include:

  • Stipendio tabellare: determinato per grado (parametro) e ruolo.
  • Indennità integrativa speciale (IIS): voce storica introdotta per compensare l’inflazione. L’IIS è stata inizialmente corrisposta come una somma aggiuntiva, poi, con il CCNL 22.01.2004, è stata conglobata nello stipendio tabellare.
  • Assegno funzionale: riconosciuto al raggiungimento di determinate anzianità (17, 27 o 32 anni di servizio).
  • Parametri stipendiali: valori numerici legati al grado e all’anzianità, utilizzati per calcolare la progressione economica, soprattutto per il personale non dirigente. Gli scatti veri e propri, invece, si applicano principalmente agli ufficiali superiori.

Le indennità accessorie

A fare davvero la differenza in busta paga sono le indennità, che premiano la specificità del servizio militare. Le principali sono:

  • Indennità operativa: varia a seconda dell’impiego (es. reparti speciali, piloti, subacquei).
  • Indennità di impiego: per chi è impiegato in operazioni o compiti particolari, anche in Italia (es. Strade Sicure).
  • Indennità di sede disagiata: per chi presta servizio in località particolarmente isolate o penalizzanti.
  • Missioni internazionali: comportano diarie, rimborsi e indennità aggiuntive, spesso cospicue.

Esempi di stipendio netto nel 2025

Sulla base delle tabelle aggiornate al 2025, ecco alcuni esempi indicativi:

  • VFP1 ora VFI (Volontario in ferma prefissata di 1 anno): 950 – 1.200 euro netti al mese.
  • VFP4 (Volontario in ferma prefissata di 4 anni) ora VFT (Volontario in ferma triennale): 1.200 – 1.400 euro netti.
  • Graduato in SPE: 1.350 – 1.700 euro, a seconda dell’indennità operativa.
  • Sergente: 1.600 – 1.900 euro.
  • Maresciallo: 1.900 – 2.300 euro, con parametri e assegni funzionali.
  • Tenente: 2.000 – 2.400 euro.
  • Capitano: 2.300 – 2.600 euro.
  • Maggiore: 2.900 – 3.500 euro.
  • Colonnello: 3.700 – 5.000 euro.

Gli ufficiali superiori (da Maggiore a Generale) rientrano tra i dirigenti, il cui rinnovo contrattuale vedrà presto l’apertura del tavolo negoziale.

Focus: una busta paga tipo di un maresciallo

Prendiamo il caso di un maresciallo con 22 anni di servizio, impiegato in un reparto operativo:

  • Stipendio tabellare + IIS: circa 2.000 euro lordi.
  • Assegno funzionale (17 anni): +200 euro.
  • Indennità operativa media: +300 euro.
  • Totale lordo mensile: circa 2.500euro.
  • Netto in busta: attorno ai 1.900 euro.

Nota: Le cifre sono indicate e a titolo di esempio, esse sono stime e potrebbero non corrispondere ai valori reali data la diversità esistente tra le varie forze armate e relativi incarichi interni anche tra pari grado.

Progressione economica e carriera

Il sistema retributivo militare non prevede automatismi rigidi, ma riconosce progressioni legate all’anzianità e all’avanzamento di grado. Ogni promozione comporta un incremento retributivo, a cui si aggiungono:

  • Nuove indennità di funzione.
  • Accesso a trattamenti accessori (es. indennità di comando, posizioni organizzative).
  • Incremento del valore punto parametro derivato da incrementi contrattuali.

Trattamento di fine servizio e pensione

Cosa succede alla cessazione del servizio attivo? Alla cessazione del servizio, il militare ha diritto a:

  • TFS: il trattamento di fine servizio (la famosa buonuscita).
  • Pensione: calcolata secondo il sistema misto o contributivo, a seconda della data di arruolamento.
  • Ausiliaria: per ufficiali e sottufficiali, prevede un periodo retribuito (fino a 5 anni) in cui si resta a disposizione della Difesa e legati ad eventuali rinnovi contrattuali nel periodo.

Per consultare il proprio cedolino paga, accedere all’area riservata del portale NoiPA.

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