Avviata la trattativa per il contratto dei dirigenti: focus su risorse, arretrati e specificità delle funzioni in Polizia e Forze armate.
Rinnovo del contratto per la dirigenza di Polizia e Forze armate: avviate le trattative
Il 26 giugno 2025, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è tenuto il primo incontro tecnico. Oggetto dell’incontro: l’apertura del tavolo negoziale sul contratto della dirigenza delle Forze di Polizia e delle Forze armate.
L’incontro arriva a pochi giorni dalla pubblicazione del nostro approfondimento sulle APCSM rappresentative per la dirigenza militare nel triennio 2025–2027, dove avevamo anticipato il ruolo chiave che alcune sigle avrebbero assunto nel nuovo ciclo contrattuale.
Dopo decenni, si apre la trattativa per la dirigenza della Polizia
Per la dirigenza della Polizia di Stato, si tratta del primo contratto specifico sul trattamento accessorio e normativo. La data è simbolica: cade a 44 anni dalla riforma che ha sancito la natura civile della Polizia. Come riportato dall’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, le sigle sindacali hanno evidenziato l’importanza del momento. Hanno inoltre sottolineato la necessità di affrontare in modo unitario i trienni scaduti 2018–2020 e 2021–2023, evitando ulteriori ritardi e frammentazioni.
Nel corso dell’incontro è stata chiesta trasparenza sui fondi disponibili e sul numero reale dei dirigenti interessati. Le OO.SS. hanno inoltre sottolineato che il ruolo del dirigente di Polizia non è solo gestionale, ma anche operativo e decisionale sul campo, e merita un riconoscimento coerente anche dal punto di vista economico.
Proposta una tantum per i trienni 2018-2020 e 2021-2023
Secondo quanto evidenziato dal SIULP, le risorse attualmente disponibili non sarebbero sufficienti per una piena contrattualizzazione. L’ipotesi sul tavolo è quindi quella di riconoscere una “una tantum” per ciascuno dei due trienni già scaduti, per poi avviare in tempi rapidi le trattative per il triennio 2024–2026. Le sigle hanno espresso forti perplessità, chiedendo chiarimenti sul reale ammontare delle risorse.
La posizione delle sigle militari: servono risposte concrete
USMIA, per l’Esercito Italiano, ha ribadito la specificità della dirigenza militare, che opera in contesti complessi, spesso internazionali, caratterizzati da responsabilità crescenti e vincoli operativi che richiedono soluzioni contrattuali calibrate su tali peculiarità. Ha chiesto di riscrivere le basi contrattuali, dando priorità a temi come la mobilità, l’alloggio e i carichi di lavoro, che risultano attualmente non adeguatamente riconosciuti né normati.
In rappresentanza dei Dirigenti dell’Aeronautica Militare, l’unico sindacato rappresentativo della Forza Armata, è intervenuto l’APCSM AMUS Aeronautica. Ha chiesto un approccio unitario ai due trienni scaduti e sottolineato la necessità di una revisione strutturale dei meccanismi di finanziamento. Ha inoltre ribadito l’importanza del riconoscimento delle specificità proprie della dirigenza militare, in linea con le richieste di USMIA.
Nel corso dell’intervento, AMUS ha anche proposto di ampliare le materie oggetto di contrattazione. Tra queste: previdenza dedicata, straordinario, orario settimanale massimo, previdenza complementare e distacchi sindacali finanziati con fondi dedicati.
Anche l’USIF ha infine evidenziato diverse tematiche contrattuali, ribadendo l’importanza di avviare quanto prima il confronto anche per il personale non dirigente, in vista del rinnovo per il triennio 2025–2027. Il sindacato ha inoltre richiamato l’attenzione su questioni ancora irrisolte relative al precedente contratto. Tra queste, la previdenza dedicata è considerata un tema cruciale, con rilevanza anche per i dirigenti.
Rappresenta un’urgenza non più rinviabile: occorre affrontarla con tempestività e concretezza, per via del suo impatto diretto sul futuro economico del personale del comparto, in particolare di quello che accederà al pensionamento nei prossimi anni.
L’apertura del tavolo negoziale non chiude le questioni aperte, ma rappresenta un passaggio utile per misurare volontà, metodo e reali margini di avanzamento per tutte le parti coinvolte nel confronto.
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