
Festa della Repubblica 2 giugno: storia, sfilata e valori civici
Festa del 2 giugno, tra storia, tradizione e istituzione
Ogni 2 giugno l’Italia celebra la nascita della Repubblica. La ricorrenza istituzionale affonda le sue radici nel referendum del 1946, quando gli italiani furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica. Con il 54,3 % dei consensi fu scelta la forma repubblicana. La decisione fu sancita formalmente il 18 giugno da una sentenza della Corte di Cassazione, dopo 85 anni di monarchia.
Origini e significato storico
Il referendum del 2 e 3 giugno 1946 fu la prima votazione a suffragio universale in Italia. Per la prima volta votarono anche le donne. Con una partecipazione vicina all’88 %, seguirono momenti cruciali: l’abdicazione di Umberto II, l’esilio in Portogallo, la proclamazione della Repubblica, e l’elezione dell’Assemblea Costituente. In quell’occasione, Enrico De Nicola fu nominato Capo provvisorio dello Stato.
Il 2 giugno divenne festa nazionale nel 1949. La prima parata militare si tenne nel 1948 tra Piazza Venezia e il Vittoriano. Nel 1977, a causa di una grave crisi economica, la ricorrenza fu spostata alla prima domenica di giugno. Tornò alla data originaria nel 2001, grazie all’iniziativa del Presidente Carlo Azeglio Ciampi, che volle restituirle piena centralità nel calendario istituzionale.
(Fonti storiche: Quirinale.it, Treccani)
Celebrazioni ufficiali a Roma
Oggi le celebrazioni seguono un cerimoniale ben definito. La sera del 1° giugno, al Quirinale, si svolge il cambio della guardia. L’indomani, il 2 giugno, il Presidente della Repubblica depone una corona d’alloro al Milite Ignoto sull’Altare della Patria. Segue l’alzabandiera con l’Inno di Mameli e, subito dopo, il passaggio in cielo delle Frecce Tricolori.
La sfilata su via dei Fori Imperiali
Dal 1950 la parata militare si tiene lungo via dei Fori Imperiali. L’arteria, aperta nel 1932 e ribattezzata nel dopoguerra, collega Piazza Venezia al Colosseo e offre una scenografia suggestiva per l’evento.
Il rituale è tornato regolarmente dal 2000, dopo sospensioni dovute a terremoti (1976), austerity (1977–1982) e, più recentemente, alla pandemia di COVID-19 (2020 e 2021). L’edizione 2025 prevede l’apertura della sfilata con circa 400 sindaci, in rappresentanza dei quasi 8.000 comuni italiani. Tutti sfileranno indossando la fascia tricolore.
La manifestazione è suddivisa in settori. Partecipano personale militare e civile, forze dell’ordine, associazioni combattentistiche e corpi della Protezione Civile. Sono previsti anche il passaggio delle bandiere internazionali, mezzi blindati, elicotteri, e velivoli da sorvolo. Chiudono l’evento la Fanfara dei Carabinieri e il Reggimento Corazzieri.
Negli ultimi anni, la parata ha assunto un significato simbolico più ampio. Nel 2022 il tema fu “Insieme a difesa della pace”, con la partecipazione di personale sanitario e corpi civili. Un segnale forte di ricostruzione dopo l’emergenza pandemica.
(Fonte: Ministero della Difesa – Verso il 2 giugno)
Valore simbolico e riflessioni istituzionali
La Festa della Repubblica non è solo un momento celebrativo. È un’occasione per riflettere sui valori fondanti della democrazia: sovranità popolare, sacrificio delle generazioni passate e ruolo delle istituzioni. Il ritorno alla data del 2 giugno ha rafforzato il legame civile con un passato segnato da tensioni e speranze.
Ogni anno, le celebrazioni in tutta Italia ricordano il momento fondativo del 1946. Ma sono anche un’occasione per ripensare il cammino collettivo, fatto di diritti, partecipazione e senso di appartenenza.
In sintesi, la Festa del 2 giugno unisce memoria storica, ritualità istituzionale e partecipazione civica. La parata su via dei Fori Imperiali diventa il simbolo visivo dell’unità nazionale. In un’epoca segnata da sfide globali, la giornata ribadisce il valore della Repubblica e della cittadinanza attiva.
Immagine: freepik
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