L’incentivo al posticipo della pensione premia chi sceglie di restare al lavoro nonostante abbia maturato i requisiti per uscire in anticipo.
Incentivo al posticipo della pensione: un’opportunità per i lavoratori dipendenti
Con riferimento alle norme introdotte dalla legge di Bilancio 2025, l’INPS ha introdotto un’importante misura a sostegno dei lavoratori che desiderano continuare la propria attività oltre il momento in cui maturano i requisiti per la pensione anticipata. Grazie all’incentivo al posticipo del pensionamento, chi ha diritto alla pensione anticipata flessibile (Quota 102) o ordinaria (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini), e decide di rinviare l’uscita dal lavoro, percepisce in busta paga l’intera quota contributiva IVS a proprio carico (pari al 9,19% della retribuzione lorda), anziché versarla all’INPS. Questa somma, erogata dal datore di lavoro e non soggetta a imposizione fiscale, rappresenta un incentivo concreto a proseguire l’attività lavorativa.
A chi è rivolto il beneficio
Possono accedere all’incentivo tutti i dipendenti pubblici e privati iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o a forme sostitutive, a patto di maturare entro il 31 dicembre 2025 i requisiti per la pensione anticipata. Rientra tra i beneficiari anche il personale civile dei Ministeri della Difesa e dell’Interno, in quanto soggetto a gestioni compatibili con le disposizioni dell’AGO. L’opzione deve essere esercitata presentando domanda online all’INPS, che verifica i requisiti entro trenta giorni e comunica l’esito sia al lavoratore sia al datore di lavoro. Se la richiesta è avanzata prima della data di decorrenza del trattamento pensionistico, l’incentivo decorre dalla stessa data di pensionamento; in caso contrario, l’esonero contributivo ha effetto a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda.
Durata e limiti dell’agevolazione
La facoltà di rinuncia all’accredito contributivo può essere esercitata una sola volta nel corso della vita lavorativa e rimane valida anche in caso di cambio datore di lavoro. L’incentivo cessa non appena il lavoratore decide di revocare la rinuncia, raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia o consegue una pensione diretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità. Dal punto di vista contributivo, l’agevolazione non incide sul calcolo retributivo della futura pensione, mentre determina una lieve riduzione del montante contributivo individuale per la quota risparmiata.
Esclusione per militari e forze di polizia
Rimane escluso dal beneficio il personale militare, le forze di polizia e i vigili del fuoco, poiché appartengono a gestioni pensionistiche speciali non contemplate dalla disciplina dell’AGO. È tuttavia auspicabile che misure analoghe vengano estese anche a questi comparti: i militari in ausiliaria, richiamabili in servizio, spesso percepiscono pensioni inferiori rispetto allo stipendio percepito durante il servizio e non godono di alcun incentivo economico per posticipare l’uscita. Un’estensione dell’incentivo anche al personale delle forze armate e di polizia ridurrebbe ingiuste penalizzazioni e valorizzerebbe la continuità professionale.
Dove approfondire
Per ulteriori dettagli sui requisiti, sulle modalità applicative e sulle istruzioni tecniche, è possibile consultare la circolare INPS n. 102 del 16 giugno 2025 e i testi ufficiali disponibili sul sito INPS.
Questo contenuto ha scopo informativo e non rappresenta fonte ufficiale. Si raccomanda di verificare sempre con la propria amministrazione di appartenenza la concreta possibilità di accesso all’incentivo, in base alla situazione individuale.
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