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Proposte di legge in Parlamento per correggere i coefficienti di trasformazione delle pensioni di militari e forze di polizia Proposte di legge in Parlamento per correggere i coefficienti di trasformazione delle pensioni di militari e forze di polizia

Pensioni militari: 5 proposte per correggere i coefficienti

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Previdenza militari e polizia: cinque proposte di legge per correggere il sistema contributivo

Negli ultimi anni, il Parlamento ha registrato un crescente numero di iniziative legislative volte a sanare una delle principali distorsioni del sistema pensionistico contributivo: la penalizzazione del personale militare e delle forze di polizia, costretto al pensionamento anticipato rispetto al resto del pubblico impiego. Tra il 2021 e il 2025 sono state presentate cinque proposte di legge, sia alla Camera che al Senato, con l’obiettivo comune di riequilibrare il meccanismo dei coefficienti di trasformazione applicati al montante contributivo, riconoscendo la specificità professionale di chi opera nei comparti della difesa, sicurezza e soccorso pubblico.

Il nodo del sistema contributivo e la penalizzazione del comparto difesa-sicurezza

Con il passaggio al sistema contributivo integrale, avvenuto progressivamente dal 1996 e poi esteso con la riforma Fornero, il calcolo delle pensioni del personale in divisa ha subito un radicale cambiamento. Nel nuovo schema, la pensione viene determinata applicando un “coefficiente di trasformazione” al montante contributivo maturato nel corso della carriera. Tuttavia, questo coefficiente cresce con l’età: maggiore è l’età di pensionamento, più alta sarà la pensione. Un meccanismo che penalizza fortemente il comparto militare, delle forze di polizia e dei vigili del fuoco, costretti per legge a lasciare il servizio intorno ai 60 anni, contro i 67 previsti per i civili.

Da qui l’esigenza di correggere questa evidente disparità attraverso una modifica normativa che adegui i coefficienti di trasformazione tenendo conto della specificità ordinamentale del comparto.

Contesto storico e continuità del dibattito

Già in passato il tema era stato affrontato nel nostro approfondimento su due proposte parlamentari pressoché identiche. In quell’occasione si evidenziava come, “presentate in due periodi diversi, le proposte condividono gran parte dei contenuti”, dimostrando la persistenza del problema e la necessità di un intervento normativo. Leggi l’articolo precedente

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Le cinque proposte di legge: Camera e Senato si muovono

Attualmente sono cinque le proposte di legge depositate in Parlamento che affrontano il tema della previdenza diretta per militari e forze dell’ordine:

  1. A.C. 1819 (Camera, aprile 2024 – Minardo, Saccani Jotti): propone l’equiparazione del coefficiente applicato al personale in divisa a quello del personale civile, con adeguamento automatico e possibilità di rinunciare al “superservizio” per chi lo desidera. Prevede copertura finanziaria progressiva fino al 2032. Leggi la proposta
  2. S. 606 (Senato, marzo 2023 – Pucciarelli e altri): riprende sostanzialmente i contenuti della proposta Minardo, con le stesse finalità correttive e un piano di copertura analogo. Leggi la proposta
  3. A.S. 2180 (Senato, maggio 2021 – Pinotti, Donno, Gasparri): si concentra sulla disparità tra età pensionabile civile e militare, chiedendo un intervento specifico per la perequazione contributiva, ma senza dettagli sulle coperture finanziarie. Leggi la proposta
  4. A.C. 3277 (Camera, 2021): proposta della scorsa legislatura, mai discussa. Conteneva principi simili, ora superati dagli atti più recenti. Leggi la proposta
  5. Proposta On. Stefano Graziano (Camera, gennaio 2023): mira a eliminare la penalizzazione subita dal personale in divisa con coefficiente unico al momento del pensionamento per limiti di età. Anche in questo caso, l’intervento non è accompagnato da indicazioni finanziarie. Leggi la proposta

Schema riepilogativo delle proposte

Nelle ultime tre colonne della tabella sono sintetizzati i principali elementi qualificanti di ciascuna proposta:

  • Coefficiente unico: se la proposta prevede ✅ un coefficiente di trasformazione pensionistica identico a quello dei lavoratori civili, a prescindere dall’età di pensionamento.
  • Adeguamento automatico: se è previsto ✅ un meccanismo che aggiorni automaticamente i parametri al variare dell’età anagrafica o delle norme generali.
  • Copertura finanziaria: se la proposta è accompagnata ✅ da una stima delle risorse economiche necessarie per la sua attuazione.
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Documento Camera/Senato Data Coefficiente unico Adeguamento automatico Copertura finanziaria
A.C. 1819 Camera Apr 2024
S. 606 Senato Mar 2023
A.S. 2180 Senato Apr 2025
A.C. 3277 Camera 2021
Graziano Camera Gen 2023

Coperture, sindacati e sostenibilità economica

Va ricordato che, a causa dell’aumento delle aspettative di vita, i coefficienti di trasformazione vengono rivalutati ogni anno sulla base dei dati ISTAT e, di norma, abbassati. Questo meccanismo comporta un’ulteriore penalizzazione per il personale militare e di polizia, che già va in pensione in età più giovane rispetto ai colleghi civili. Per questo motivo, urge un’accelerazione dell’iter legislativo, per evitare che le attuali e future generazioni di cittadini in divisa – e le loro famiglie – siano ulteriormente danneggiate, dipendendo spesso dalla pensione come unica fonte di sostentamento.

Le proposte più articolate (A.C. 1819 e S. 606) prevedono una copertura pluriennale fino a circa 300 milioni annui. Un impegno importante, ma considerato necessario da molti esponenti parlamentari e sindacali per correggere un’anomalia strutturale.

Ampio è il consenso registrato tra le associazioni professionali a carattere sindacale (APCSM) e i sindacati del comparto difesa e sicurezza, che da tempo denunciano il “paradosso contributivo” che colpisce gli operatori della sicurezza: lavorano più a lungo rispetto al passato, versano più contributi, ma percepiscono pensioni più basse a causa dell’età limite.

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L’iter parlamentare: a che punto siamo?

Le proposte sono in fase di assegnazione o discussione preliminare presso le Commissioni Difesa e Lavoro. Al momento non risulta fissato un calendario unificato per il loro esame. La proposta più recente (A.S. 2180) è ancora in attesa di istruttoria tecnica.

La proposta Graziano è stata illustrata in Commissione, ma non ha ancora subito avanzamenti significativi. A.C. 1819 e S. 606 risultano le più strutturate anche sul piano finanziario, quindi potenzialmente più mature per una calendarizzazione.

Quali scenari possibili?

L’approvazione di una delle proposte dipenderà dalla convergenza politica tra maggioranza e opposizione, ma anche dal parere del Ministero dell’Economia. Le possibilità di approvazione potrebbero aumentare in concomitanza con la prossima legge di Bilancio, quando il tema delle pensioni torna sotto i riflettori.

Nel frattempo, il malcontento nel comparto cresce, e le associazioni sindacali chiedono che l’equiparazione dei coefficienti non resti un obiettivo rinviato: è in gioco la dignità previdenziale di chi serve lo Stato in condizioni particolari di rischio e disciplina.

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