Il Governo conferma per il 2025 la riduzione IRPEF per sicurezza e difesa entro 30.208 €. Per il SIULM è misura insufficiente: chiede soglia a 45.000 €, per includere più operatori, rafforzare equità, riconoscimento e coesione.
Riceviamo e proponiamo il seguente articolo la cui completezza può essere letta seguendo il link indicato a fine pagina.
PERCHÈ IL LIMITE DEI 30.208 € NON BASTA: L’APPELLO DEL SIULM PER UNA TUTELA FISCALE PIÙ EQUA
Nel corso del 2025, il Governo ha confermato attraverso un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri su proposta dei Ministri della Difesa, dell’Interno, della Giustizia, della Pubblica Amministrazione e dell’Economia, il mantenimento della riduzione dell’IRPEF (e delle relative addizionali regionali e comunali) per il personale del comparto sicurezza e difesa. Questo beneficio fiscale si applica a coloro il cui reddito complessivo da lavoro dipendente percepito nel 2024 non superi i 30.208 €.
Un aiuto sì, ma troppo limitato
Sebbene la misura contenga un’importante considerazione della specificità dei ruoli svolti da militari e forze di polizia, il SIULM sottolinea che in un contesto economico segnato da inflazione, aumenti del costo della vita e stagnazione dei salari, questa soglia risulta ormai inadeguata. Molti operatori del comparto, incluse quelle figure con incarichi operativi e responsabilità elevate, si trovano a superarla di poco, mancando così il beneficio fiscale previsto.
Il Governo ha più volte dichiarato l’intenzione di intervenire a favore del ceto medio, ma questa è una situazione in cui il riconoscimento concreto dell’impegno del personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia in termini di sicurezza nazionale e pubblica avrebbe meritato un segnale più robusto. L’innalzamento della soglia a 45.000 € avrebbe garantito maggiore inclusività, allineando la misura alla realtà retributiva del settore e riconoscendo adeguatamente il valore del servizio.
Proposta del SIULM: estendere la platea dei beneficiari
Il SIULM formula quindi la proposta concreta di estendere la soglia di reddito fino a 45.000 €, raddoppiando quasi la platea attualmente tutelata. I vantaggi di questa scelta sarebbero molteplici:
- Maggior equità fiscale: il beneficio raggiungerebbe categorie di personale tuttora escluse, ma con redditi comunque contenuti e condizioni di vita impegnative.
- Rafforzamento del riconoscimento istituzionale: il Governo mostrerebbe concretamente attenzione verso chi opera quotidianamente per la sicurezza della collettività.
- Sostegno alla coesione interna: abbassare la soglia crea spaccature tra colleghi; alzandola, invece, si incentiva un senso di solidarietà e appartenenza tra membri del comparto.
Pur apprezzando il rinnovo della riduzione IRPEF, il SIULM ritiene questa soglia troppo bassa per essere davvero efficace nelle condizioni attuali. È giunto il momento di andare oltre la mera conferma e di avere il coraggio di un intervento che abbia reale portata sociale e riconosciuto valore professionale. L’innalzamento a 45.000 € rappresenterebbe un passo in avanti significativo, una misura che non si limita a un segnale, ma diventa un sostegno concreto e tangibile.
approfondisci: https://www.siulm.it/blog/articles/perche-il-limite-dei-30208-euro-non-basta-lappello-del-siulm-per-una-tutela-fiscale-piu-equa
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