
Tracciabilità spese missioni per Militari e lavoratori dipendenti
La tracciabilità può diminuire i contributi previdenziali?
La legge di Bilancio 2025 ha introdotto modifiche significative alla gestione fiscale delle spese di missione e trasferta, in particolare è stato modificato il comma 5 dell’art. 51, Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).
Che cos’è il Reddito
Il reddito è il complesso dei beni e servizi che un soggetto, in questo caso una persona fisica acquisisce in un determinato periodo di tempo, generalmente un anno, certificato dal datore di lavoro con l’emissione della CU, come risultato della propria attività lavorativa, ovvero reddito da lavoro dipendente. I redditi da lavoro dipendente sono soggetti a contribuzione obbligatoria.
Ovvero, se un reddito è soggetto a contributi previdenziali obbligatori, allora contribuirà alla pensione. In caso contrario, anche se tassato, non avrà effetto sul montante pensionistico.
Cosa cambia con il comma 81 della Legge di Bilancio?
A partire dal 1° gennaio 2025, per il personale lavoratore dipendente, (o nello specifico del personale militare) inviato in missione o in trasferta, le spese sostenute per vitto, alloggio, viaggio e trasporto, se effettuate con pagamenti non tracciabili, quindi in contanti, saranno considerate reddito da lavoro dipendente e quindi soggette a tassazione fiscale e previdenziale.
Diversamente, se i rimborsi relativi a spese effettuate con pagamenti tracciabili, ovvero bonifici, carte di credito/debito, assegni, rimarranno esenti da tassazione.
Tali novità introdotte dalla Legge di Bilancio, modificano direttamente l’articolo 51 del TUIR, che da una prima lettura potrebbero rappresentare una penalizzazione per il lavoratore. In realtà se questo rimborso viene considerato sotto due aspetti potrebbe portare comunque dei vantaggi.
Ipotetici vantaggi
Per un beneficio immediato e vedere applicate meno trattenute, ad esempio, al lavoratore conviene pagare tutte le spese con sistemi elettronici in modo da ricevere più soldi al momento del rimborso.
Al contrario, in una ottica futura, dato che tutti i redditi da lavoro dipendente concorrono al calcolo della pensione, perché soggetti a contribuzione previdenziale obbligatoria, la convenienza è pagare con sistemi non elettronici e non tracciabili e far si che su quelle cifre oggetto di rimborso siano effettuati i prelievi obbligatori per i successivi versamenti dei contributi all’INPS.
Perciò, sta al lavoratore decidere quale metodo di pagamento utilizzare per le spese di missione o trasferta.
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