
Ucraina-Russia: maxi scambio prigionieri, Trump irrompe online
In Ucraina, il 23 maggio, Russia e Kyiv hanno effettuato il più grande scambio di prigionieri del conflitto. Trump interviene online generando reazioni globali.
Maxi scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, Trump irrompe sui social
Nella giornata di venerdì 23 maggio 2025, Ucraina e Russia hanno avviato lo scambio di prigionieri più consistente dall’inizio del conflitto, rilasciando ciascuna 390 persone: 270 soldati e 120 civili per parte. L’operazione, seguita con rigore e quasi totale riservatezza da parte di Kyiv per ragioni di sicurezza, è parte di un accordo più ampio volto a liberare 1.000 prigionieri da entrambe le parti, siglato durante i negoziati di Istanbul della scorsa settimana.
L’annuncio dei preparativi, riservato alle autorità, è stato tuttavia stravolto da Donald Trump. Da quanto si apprende da Politico, poco dopo le prime operazioni di trasferimento, l’ex presidente ha pubblicato un messaggio su Truth Social:
“A major prisoner swap was just completed between Russia and Ukraine. … This could lead to something big???”
Il problema è che, al momento del suo post, la prima fase dello scambio non era ancora terminata: il trasferimento dei prigionieri sarebbe avvenuto solo poche ore dopo, tra la Bielorussia e la regione di Chernihiv.
Sul terreno, migliaia di persone (in particolare mogli e figli) si sono radunate attorno ai convogli in arrivo a Chernihiv, in attesa dei propri cari. Scene cariche di emozione si sono alternate a tensioni per le condizioni di sicurezza, gestite con misure strettissime dagli ucraini.
Le reazioni internazionali e il ruolo della diplomazia
Soprattutto perché è stato promosso proprio durante i colloqui diretti sostenuti da Trump e mediati dalla Turchia. Tuttavia non rappresenta ancora una tregua né una svolta decisiva nel conflitto, che prosegue su più fronti e con attacchi come i raid missilistici e droni, anche a Kyiv e Odesa, appena nelle ultime 48 ore.
Mentre Zelenskyy ha accolto con gratitudine la liberazione dei soldati e dei civili, denunciando al contempo la prosecuzione dei bombardamenti russi, Mosca ha confermato di voler consegnare un “project peace” una volta completato lo scambio.
Il post di Trump ha scatenato reazioni contrastanti: da un lato, viene lodato come segnale di attenzione e impulso alla diplomazia; dall’altro, criticato per superficialità e per aver anticipato notizie ancora in evoluzione, rischiando di disallineare le fonti ufficiali e mettere a rischio le operazioni di sicurezza sul campo.
L’analisi completa è disponibile su Politico
Immagine: freepik
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