Il conflitto in Ucraina resta una priorità per l’Unione europea. Sul terreno proseguono combattimenti intensi, con andamento variabile lungo la linea del fronte. L’Ecofin di Lussemburgo (10 ottobre 2025) ha discusso l’impiego degli asset russi congelati per un “prestito di riparazione” all’Ucraina e il trattamento contabile delle eventuali garanzie statali.
Guerra in Ucraina: la situazione sui campi di battaglia
Il fronte resta dinamico su più assi. Fonti russe rivendicano progressi giornalieri e un’intensificazione degli attacchi in profondità con droni e missili su nodi energetici, industriali e ferroviari; Kiev e analisti occidentali contestano le cifre e parlano di avanzate più contenute. Le battaglie urbane si concentrano su Pokrovsk, Kupyansk, Seversk e Kostantynivka, con pressione sulle linee logistiche ucraine (ponti e collegamenti ferroviari) e impatti crescenti sulle infrastrutture energetiche in vista dell’inverno. Le stime sui territori “liberati/occupati” divergono e riflettono narrative contrapposte; resta il dato di una guerra di logoramento, con impiego massivo di droni e artiglieria e vulnerabilità delle retrovie – come indicato da Analisi Difesa -.
Ecofin di Lussemburgo: asset russi e “prestito di riparazione”
A Lussemburgo, l’Ecofin ha discusso l’architettura di un “prestito di riparazione” all’Ucraina ancorato agli asset russi congelati (proventi e/o garanzie). L’Italia ha chiesto una “garanzia sulla garanzia”: chiarimenti formali sul trattamento contabile delle eventuali garanzie statali ai fini del Patto di stabilità, poiché la classificazione inciderebbe su deficit e debito. Il confronto si è concentrato su ripartizione del rischio tra Stati membri e UE, modalità di valorizzazione dei flussi generati dagli asset congelati, profili di conformità al quadro sanzionatorio e governance dello strumento (segregazione delle risorse, backstop, condizioni). Il ministro Giorgetti sollecita una valutazione tecnica e politica completa prima di assumere impegni. Approfondimenti nel comunicato del MEF.
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