Il Governo valuta di escludere la prima casa dal calcolo ISEE, dopo l’uscita (da aprile) di titoli di Stato, buoni e libretti postali fino a 50.000€. Oggi l’abitazione principale incide oltre la franchigia (52.500€ + 2.500€ dal terzo figlio) per due terzi. Criticità: valori al 31/12, anno fiscale precedente, giacenze.
Proponiamo un estratto del seguente articolo la cui completezza può essere letta seguendo il link indicato a fine pagina.
Isee, via la prima casa dal calcolo: ecco il piano del governo per ridurre il peso del patrimonio sull’indicatore
Il calcolo
Nell’Isee va indicato il valore dei singoli beni immobiliari posseduti dal soggetto alla data del 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione della dichiarazione sostitutiva. Per i nuclei familiari residenti in abitazione di proprietà, il valore della casa di abitazione, al netto del mutuo residuo, non rileva ai fini del calcolo del patrimonio immobiliare se inferiore alla soglia di 52.500 euro, incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. Oltre questa soglia il valore rileva in misura pari a due terzi della parte eccedente.
Le simulazioni
Facciamo qualche esempio. Se il valore della casa al netto del mutuo è di 100mila euro, tolta la franchigia di 52.500 euro ne restano 47.500.
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