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Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate: origini, significato, cerimonie
Il 4 novembre l’Italia ricorda l’entrata in vigore dell’Armistizio di Villa Giusti (1918), che chiuse il fronte italiano della Grande Guerra e segnò il compimento del processo unitario con il rientro di Trento e Trieste. Pochi anni dopo, nel 1921, la tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria rese tangibile il sacrificio collettivo. La data venne riconosciuta festa nazionale nel 1922 e, in età repubblicana, inquadrata tra le solennità civili (1949). Dal 1977 le celebrazioni si tengono nella prima domenica di novembre. Con la legge 27/2024 lo Stato ha formalizzato la “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate”, senza ripristinare il giorno non lavorativo, confermando la funzione di memoria e coesione.
4 novembre 2025 – “Difesa. La forza che unisce”
“Difesa. La forza che unisce” riassume lo spirito contemporaneo della ricorrenza: in un tempo che spesso divide, la Difesa sceglie di unire, facendo da ponte tra generazioni, territori e culture. Non è soltanto un tributo ai Caduti, ma un invito a vivere la sicurezza come valore condiviso: un’alleanza tra cittadini e Istituzioni, tra chi serve il Paese con dedizione e chi lo abita ogni giorno. Le cerimonie – dalla deposizione della corona al Milite Ignoto agli alzabandiera e agli incontri con le scuole – diventano momenti di partecipazione civica. È qui che il messaggio della Difesa prende forma: la vera forza di una nazione nasce dalla sua unità, dalla memoria che educa alla pace e dal servizio quotidiano delle Forze Armate alla collettività.
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