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INPS, da aprile i tagli sulle pensioni

Per molti Conguaglio negativo per effetto della rivalutazione.

La rivalutazione delle pensione con i tanto temuti tagli presto arriveranno per moltissimi beneficiari. L’INPS provvederà nei prossimi giorni ad inviare una comunicazione agli interessati con tutti i dettagli relativi ai tagli.

I tagli delle pensioni non è detto che siano così gravosi, per molti si potrebbero trattare solo di pochi euro, invece per tanti altri la cifra sarà più alta.

La rivalutazione delle pensioni arriva direttamente dalla legge di bilancio approvata lo scorso dicembre 2018. In pratica i tagli riguardano il blocco della rivalutazione che resterà ferma per i prossimi 2 anni.

In questi giorni, l’argomento è trattato da diversi giornali, anche online. Vediamo di capire di cosa si tratta e come approfondire l’argomento.

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Legge di Bilancio

la legge di Bilancio era stata modificata dal Parlamento sul punto specifico nel mese di dicembre, per essere poi approvata praticamente alla vigilia del Capodanno. L’Inps non ha avuto il tempo di applicare sugli assegni in pagamento il nuovo schema. Così  da gennaio a marzo, le tre mensilità delle pensioni sono state pagate con il vecchio sistema e con importi più generosi di quanto previsto dalla legge di bilancio.

La Legge di Bilancio 2019, però, ha ridotto i parametri per la rivalutazione riducendo le percentuali specialmente per coloro che percepiscono una pensione elevata. Quindi, con i nuovi valori le pensioni cambieranno in modo particolare per coloro che percepiscono un netto superiore a 2000€.

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Come variano le per percentuali

Le nuove aliquote di rivalutazione variano in base all’ammontare lordo della pensione, per le pensioni fino a 1500 € restano praticamente inalterate mentre più è alta la pensione e più diminuisce la nuova aliquota. Money.it ha schematizzato tali valori, vediamo come sono le pensioni con le nuove aliquote:

  • entro tre volte il trattamento minimo (1.522,26€): rivalutazione al 100% dell’1,1%;
  • tra le tre (1.522,27€) e le quattro volte (2.029,68€): rivalutazione al 97%, ossia del 1,06%;
  • assegni tra le quattro (2.029,69€) e le cinque volte (2.523,10€) il trattamento minimo: rivalutazione al 77%, ossia allo 0,84%;
  • tra le cinque (2.537,11€) e la sei volte (3.044,52€) il trattamento minimo: rivalutazione al 52%, ossia allo 0,57%;
  • assegni tra le sei (3.044,53€) e le otto volte (4.059,36€) il trattamento minimo: rivalutazione al 47%, ossia allo 0,51%;
  • tra le otto (4.059,37€) e le nove volte (4.566,78€) il trattamento minimo: rivalutazione al 45%, ossia allo 0,49%;
  • assegni oltre le nove volte (4.566,79€) il trattamento minimo: rivalutazione al 40%, ossia allo 0,44%.
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In sintesi, tutte le pensioni sono ricalcolate a decorrere dal 1 gennaio 2019, in base all’articolo 1, comma 260 della legge 30 dicembre 2018, n. 145.

fonte: money.it – ilmessaggero.it

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