Sindacati Militari, cosa possono fare prima della legge?
Anche ai sindacalisti militare spetta il trattamento di missione.
I sindacati militari sono oramai realtà, già diverse sigle sindacali sono state autorizzate sia dal Ministro della Difesa che del MEF e presto eserciteranno la loro attività; ma cosa possono fare prima che sia approvata la legge?
Proponiamo un estratto del seguente articolo la cui completezza può essere letta seguendo il link indicato a fine pagina.
La decisione della Corte Costituzionale
I Giudici delle Leggi, si badi bene, non hanno stabilito che i sindacati saranno operativi allorquando il legislatore avrà approvato una legge ordinaria, ma lo sono sin dalla loro costituzione, senza dover attendere i tempi, a volte biblici, del legislatore. Le ragioni sono fin troppo ovvie: il diritto soggettivo dei militari ad avere un sindacato è ineludibile, incomprimibile e, soprattutto, non dilazionabile a causa dell’inerzia del Legislatore, poiché proviene da obblighi internazionali derivanti dal garantire l’omogeneità a livello internazionale “dei diritti fondamentali civili e politici”.
La Consulta giunge a tale conclusione ricordando che secondo la Corte Europea dei Diritti Dell’Uomo, nella sentenza Matelly c. Francia, “gli Stati possono, al più, introdurre «restrizioni legittime», ma senza mettere in discussione il diritto alla libertà di associazione dei loro membri, né possono imporre restrizioni che riguardano gli elementi essenziali della libertà di associazione […], senza i quali verrebbe meno il contenuto di tale libertà, quale è il diritto di costituire un sindacato e di aderirvi, dato che «le droit de former un syndicat et de s’y affilier fait partie de ces éléments essentiels»”
Inoltre, secondo l’art. 5 della Carta Sociale Eurpoea, “le Parti s’impegnano affinché la legislazione nazionale non pregiudichi questa libertà né sia applicata in modo da pregiudicarla”.
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